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La profilassi vaccinaleAnimal Center ambulatorio veterinario del Dott. Andrea Bozzotta a Capaci - Palermo

"l'importanza della profilassi vaccinale nella prevenzione"

Sia il cane che il gatto, come anche altri animali da compagnia devono essere sottoposti annualmente alla profilassi vaccinale.

Profilassi vaccinale del cane

Quando il nostro cucciolo entra nella nostra casa, potrebbe avere già ricevuto la prima vaccinazione. Se ha un’età compresa tra le sette e le otto settimane, non è ancora completamente protetto verso molte malattie e va quindi portato dal medico veterinario per completare il protocollo vaccinale. Inoltre, affinché la protezione continui nel tempo, è importante che per tutta la durata della sua vita venga vaccinato con regolarità.
Il veterinario adotterà il programma vaccinale più adatto allo stile e all’ambiente di vita di ciascun animale. Nel primo anno di vita le vaccinazioni avverranno in fasi diverse, mentre dal primo anno in poi in una unica somministrazione.
Le vaccinazioni del cane sono registrate su un apposito libretto sanitario, fornito dal veterinario che contiene i dettagli di ciascun vaccino e la data di somministrazione. Il cucciolo dev'essere vaccinato a partire da 6-8 settimane di età e deve ricevere almeno 3 vaccinazioni a intervalli di 3-4 settimane.
Se si vaccina per la prima volta un cane già adulto, si effettuano due vaccinazioni a distanza di 3-4 settimane e poi si prosegue con i richiami annuali.
Nei cuccioli sono necessari più richiami, rispetto agli adulti, perché negli animali di poche settimane di vita sono presenti gli anticorpi trasmessi dalla madre che potrebbero inattivare il virus vaccinale. È firmato dal veterinario dell’animale e costituisce un registro permanente, necessario per dimostrare la storia vaccinale del cane qualora debba essere introdotto in una pensione o debba viaggiare al seguito della propria famiglia adottiva.
Il principio su cui si basa la vaccinazione è la stimolazione delle difese immunitarie dell’organismo contro alcune malattie specifiche.
Un adeguato programma vaccinale può mettere ilo nostro amico a quattro zampe al sicuro dalle principali malattie infettive: gastroenterite virale (o parvovirosi), cimurro, epatite infettiva, leptospirosi e rabbia. L’ultima vaccinazione deve essere somministrata a 12-13 settimane.
In seguito, si effettua un richiamo dopo un anno e poi annualmente per tutta la vita.
Se si trova un cane del quale non si conosce lo stato vaccinale è prudente vaccinarlo comunque, anche non sapendo se è già stato vaccinato in precedenza. Un vaccino in più è preferibile al rischio di contrarre una grave malattia infettiva.
Nel caso il cane venga portato all’estero o a mostre o concorsi canini, oltre alle vaccinazioni di base è obbligatoria anche la vaccinazione contro la rabbia, che si può effettuare dopo i 3 mesi di età, con richiami successivi annuali.
Il vaccino antirabbico, che può essere somministrato contemporaneamente a quello tetravalente, è considerato ufficialmente valido solo se somministrato da almeno un mese.
Nel 2008, dopo 15 anni dall'ultimo caso, la rabbia è ricomparsa in Italia nelle regioni settentrionali, iniziando dal Friuli Venezia Giulia per estendersi a quelle limitrofe. La malattia sta interessando soprattutto la fauna selvatica (in particolare le volpi), ma alcuni casi si sono registrati anche nel cane.
Per questo, dal novembre 2009 è obbligatoria la vaccinazione antirabbica per i cani, i gatti e i furetti in alcune zone del Veneto, nel Friuli Venezia Giulia e nelle province autonome di Trento e Bolzano; l’obbligo di vaccinazione è esteso anche agli animali che entrano in questi territori temporaneamente al seguito dei loro proprietari. La vaccinazione dev'essere eseguita almeno 21 giorni prima del transito o della permanenza nelle zone indicate.

EFFETTI COLLATERALI DEI VACCINI


Soprattutto dopo la prima vaccinazione, nel cucciolo può manifestarsi un modico stato febbrile e di malessere, che in genere si risolve spontaneamente in uno o due giorni lasciando a riposo l'animale.
Nei cani adulti, raramente possono comparire reazioni allergiche al vaccino, che si manifestano con tumefazione del muso, comparsa di pomfi o, nei casi più gravi, shock e collasso.
La reazione allergica può essere controllata farmacologicamente.
Il veterinario valuterà se e quali vaccini somministrare in un soggetto che ha avuto un pregresso problema allergico.


Profilassi vaccinale del gatto

Il gatto nell’arco dell’anno ha bisogno di alcune profilassi per rimanere sano e prevenire malattie molto gravi per la sua salute e in alcuni casi trasmissibili all’uomo.
Il gatto va portato dal Veterinario la prima volta a 2 mesi di età per le prime vaccinazioni e trattamenti antiparassitari. Il gattino dovrà essere visto in media 3 volte nel primo anno di vita, mentre il soggetto adulto sano può andare dal Veterinario anche solo 1 volta all’anno per i vaccini.
La principali vaccinazioni nel gatto sono due: la Trivalente e la Leucemia Felina.
La Trivalente copre per la principali malattie del gatto (Herpesvirus, Calicivirosi, Panleucopenia infettiva) e va fatta anche agli animali che vivono in appartamento isolati da altri conspecifici.
La Leucemia Felina (Retrovirus) è una malattia che il gatto può contrarre mediante un contatto stretto con altri soggetti infetti, come nel caso di morsi, ferite profonde, accoppiamenti.
Consiglio di vaccinare tutti i gattini nell’ambito del primo ciclo vaccinale affinché abbiano una carica anticorpale minima e poi richiamare annualmente la vaccinazione solo ai soggetti che vivono all’aperto e ai gatti di razza riproduttori.
La prima volta che l’animale viene vaccinato è necessario un richiamo a distanza di circa 3 settimane, poi il richiamo sarà fatto ogni 12 mesi per tutta la vita.
Una vaccinazione che ha spesso una valenza più legale che sanitaria è l’antirabbica.
Infatti il territorio italiano è esente da Rabbia da molti decenni, ma la vaccinazione si rende obbligatoria insieme alla compilazione del passaporto internazionale ed applicazione del microchip per tutti i gatti che dovessero accompagnare i loro proprietari fuori dal territorio italiano.
Altra profilassi presente in talune preparazioni vaccinali è quella per la Chlamidiosi, che puoi risultare utile nel caso di introduzione di nuovi soggetti in colonie che già manifestano chiari sintomi della malattia o come mezzo di prevenzione nei confronti dell’infezione verso l’uomo.
Non esiste la vaccinazione contro la Toxoplasmosi, ovvero la malattia che può dare problemi durante la gravidanza delle donne. Lo scrupoloso rispetto della norme igienico-sanitarie indicate dal Ginecologo e dal Veterinario non renderà comunque necessario l’allontanamento del soggetto nel caso in cui la futura madre non abbia anticorpi circolanti.
I vaccini possono essere fatti in una sola seduta o separatamente. Vedendolo due volte all’anno, l’animale è sempre sotto controllo e visitato quindi io consiglio ai miei clienti di fare i due vaccini a 6 mesi di distanza l’uno dall’altro. Mantengo il singolo appuntamento annuo solo per soggetti aggressivi o molto stressabili che soffrono particolarmente lo stress della visita e della contenzione nel trasportino.

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